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Codice etico e di comportamento - Piattaforma didattica Istituto Francesco Cavazza

Codice etico e di comportamento

Premessa

L’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza – d’ora innanzi “Cavazza” o “Istituto” – è una comunità di docenti, operatori, studenti e personale tecnico-amministrativo impegnata a costituire un elemento centrale e propulsivo per i processi di inclusione.
Essa si ispira ai principi e ai valori riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dagli altri atti e convenzioni internazionali sui diritti umani, con particolare riferimento alle norme poste a tutela della conoscenza e del suo sviluppo, della ricerca, della formazione e della cultura, in quanto fondamenti essenziali della pacifica convivenza fra esseri umani.
I principi etici contenuti nel presente Codice costituiscono modelli di comportamento sostenuti dall’Istituto. La loro accettazione impegna non solo a rispettarli, ma anche a promuoverli, a diffonderne la conoscenza e ad assumersene la responsabilità in relazione ai ruoli e alle esperienze di ognuno.
Ispirandosi a questi principi, nell’esercizio delle proprie responsabilità e dei propri poteri, il Cavazza è impegnato a favorire le migliori condizioni di convivenza, lavoro e produttiva partecipazione alle proprie attività per tutti i suoi componenti.

Art. 1 - Diritti e doveri

Tutti i componenti dell’Istituto hanno il diritto di essere trattati con rispetto e uguale considerazione, a non essere discriminati, né direttamente né indirettamente, in ragione di fattori quali il genere, la religione, le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, la lingua, le origini etniche o sociali, la cittadinanza, le condizioni di salute, l’età o l’orientamento sessuale.
Tutti i componenti del Cavazza hanno il dovere di cooperare a mantenerne alti il buon nome e il prestigio. Essi sono tenuti a rispettare i diritti altrui negli atti e nelle espressioni, a svolgere con rigore, dignità e decoro, i compiti inerenti al proprio ruolo e a osservare scrupolosamente tutte le norme che disciplinano l’attività universitaria.
L’Istituto pone in essere misure adeguate a definire, prevenire e sanzionare ogni forma di violazione dei doveri qui sanciti, nonché a fornire alle persone offese assistenza e protezione.

Art. 2 - Attività didattica e di valutazione

L’attività didattica è diritto e dovere di ogni docente, del quale deve riflettere l’esperienza intellettuale e di ricerca. Essa deve essere svolta personalmente con assiduità, puntualità e regolarità, ed essere improntata a rigore, chiarezza e rispetto degli studenti, dei loro diritti e della loro cultura.
È dovere dei docenti prestare attenzione alle esigenze degli studenti, rispondere alle loro domande e raccogliere le loro sollecitazioni.
La valutazione della preparazione degli studenti deve essere attuata dai docenti, nel rispetto delle norme di legge e regolamentari, nonché secondo procedure prestabilite e rese note pubblicamente in tempi compatibili con le esigenze di preparazione e organizzazione degli studi.

Art. 3 - Diritti e doveri degli studenti

È diritto degli studenti disporre dei migliori strumenti per la loro formazione in relazione alle risorse disponibili.
È dovere degli studenti rispettare l’Istituto, il personale docente e tecnico- amministrativo, portarsi reciproco rispetto, nonché avere la massima cura degli ambienti, delle infrastrutture, del materiale e delle strumentazioni tecnologiche e gli ausili a loro disposizione.
È altresì dovere degli studenti partecipare attivamente alle attività formative, osservare la massima regolarità nel percorso degli studi e rispettare rigorosamente le norme che disciplinano le lezioni, la cooperazione lo svolgimento delle verifiche e degli esami.

Art. 4 - Uso corretto delle risorse

Tutte le componenti della comunità del Cavazza sono tenute a osservare la massima perizia e correttezza nell’uso delle risorse e delle strutture dell’Istituto, allo scopo di preservarne la migliore funzionalità a vantaggio di tutti.

Art. 5 - Norme di disciplina

1. Gli studenti, i docenti ed il personale dell’Istituto Cavazza sono tenuti a osservare comportamenti rispettosi della legge, dei regolamenti interni, delle libertà e dei diritti di tutti i soggetti che svolgono la loro attività di lavoro o di studio all’interno delle strutture dell’Istituto. Sono altresì tenuti ad astenersi dal danneggiamento dei beni di proprietà dell’Istituto o di terzi, che anche temporaneamente vi si trovino, nonché da comportamenti lesivi dell’immagine e del decoro dell’Istituto, anche al di fuori delle strutture del Cavazza.
2. Le violazioni delle norme di disciplina dell’Istituto Cavazza comportano a carico dei trasgressori l’applicazione di provvedimenti disciplinari.
3. Nel caso di comportamenti che possano configurare anche fattispecie di reato, l’Istituto provvede tempestivamente a informare l’Autorità giudiziaria e adotta i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge.

Art. 6 – Procedimento disciplinare

L’avvio del procedimento disciplinare spetta al Direttore che invia, tramite lettera o via mail la contestazione di addebiti, entro 30 giorni dal momento della conoscenza dei fatti da parte dell’ufficio competente dell’Istituto, brevi manu o all’indirizzo di residenza della persona, oppure, in mancanza, all’ultimo indirizzo comunicato all’Istituto.

Art. 7 – Provvedimenti disciplinari

1. Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto esercita la giurisdizione disciplinare sullo studente, docente e personale ed applicano i provvedimenti disciplinari secondo le vigenti norme di legge.
2. I provvedimenti disciplinari che possono essere applicati, salva ogni diversa previsione legislativa, sono i seguenti:
a) ammonizione;
b) sospensione temporanea;
c) esclusione da uno o più esami o valutazioni finali di profitto;
3. Il provvedimento è applicato dal Direttore, sentite le eventuali difese dello studente.
4. Gli effetti del provvedimento disciplinare decorrono dalla data della nota con la quale si comunica l’esito del procedimento.
5. L’applicazione dei provvedimenti disciplinari deve rispondere a criteri di ragionevolezza ed equità, avuto riguardo alla natura della violazione, allo svolgimento dei fatti e alla valutazione degli elementi di prova.

Art. 8 - Rispetto dei doveri sanciti dal Codice

Il Cavazza pone in essere le misure necessarie per diffondere la conoscenza del presente Codice, ottenerne da tutti il puntuale rispetto e sanzionarne la violazione.
Nessuna sanzione potrà essere inflitta senza che la persona interessata sia stata preavvertita con congruo anticipo, ascoltata e messa in condizione di difendersi.

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